Parto gemellare alla trentunesima settimana nell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, un’emergenza gestita in team

LANUSEI 28 GENNAIO 2016 – Stanno bene i due gemellini nati alla trentunesima settimana di gestazione la notte di domenica 24 gennaio nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Lanusei. Sta bene anche la madre, di origine ghanese, ospitata insieme al compagno in una delle strutture di accoglienza del territorio.
Solitamente nei casi di gravidanza gemellare la cui data prevista del parto è antecedente alla trentaquattresima settimana, il parto viene programmato in altre strutture di riferimento regionali. In questo caso la programmazione non è stata possibile perché la donna si è presenta in ospedale in travaglio avanzato, una situazione resa ancora più complicata dal fatto che fosse incinta di due gemelli. È stato quindi necessario intervenire tempestivamente. In situazioni come questa, infatti, il trasferimento in ambulanza può essere pericoloso per la madre e per i nascituri.
Proprio grazie alla stretta collaborazione tra il personale di Ostetricia, guidato dal dottor Enea Atzori, dell’Unità operativa di Pediatria e Neonatologia, diretta dal dottor Ignazio Contu e di quella di Anestesia e Rianimazione guidata dalla dottoressa Assunta Marongiu, è stato possibile garantire alla madre e ai piccoli un’assistenza all’altezza di una situazione così complessa. In emergenze del genere è infatti fondamentale il coordinamento multidisciplinare e multiprofessionale: ginecologi, ostetriche, pediatri, neonatologi, rianimatori, anestesisti e personale infermieristico si sono adoperati per far partorire la donna in sicurezza e garantire l’assistenza ai neonati.
Dopo il cesareo i piccoli sono stati presi in carico dal personale dell’Unità operativa della Neonatologia e dell'Unità operativa di Anestesia e Rianimazione che si sono occupati di stabilizzare i loro parametri vitali. Si tratta di una fase delicatissima dai cui dipende la sopravvivenza dei neonati, soprattutto se pretermine.
Gli stessi operatori (neonatologi, anestesisti/rianimatori e personale infermieristico) hanno accompagnato i gemellini nel viaggi di trasferimento in ambulanza verso l’ospedale di Nuoro dove, in quanto nati pretermine, sono ancora ricoverati. A questo proposito la Asl ricorda che, in assenza di complicazioni, l’Unità operativa di Pediatria e Neonatologia è in grado di garantire assistenza ai neonati pretermine nati dalla trentaquattresima settimana in poi.
Questo caso dimostra come anche i reparti di Ostetricia e Ginecologia e di Pediatria e Neonatologia, nonché di Anestesia e Rianimazione dei presidi “nodi della rete regionale” debbano essere preparati a gestire situazioni di emergenza in cui non è possibile la programmazione presso le strutture ospedaliere di riferimento. Su questo fronte sono in corso una serie di attività finalizzate a offrire un’assistenza quanto più possibile adeguata con una particolare attenzione agli elementi qualitativi del percorso nascita.

Proprio in questi giorni si è concluso, con le attività in situ nell’ospedale di Lanusei, il corso dedicato alla gestione dell’emergenze e urgenze ostetriche: attraverso la simulazione di scenari di emergenza, tutti gli operatori hanno fatto le prove generali che consentono di aumentare la sicurezza dei casi complessi. Il corso, promosso dalla Direzione generale e sanitaria e gestito dal Servizio della Formazione della Asl di Lanusei, è stato tenuto dal personale del Centro di simulazione medica (SIMANNU) dell’Associazione istituzione libera Università (Ailun) di Nuoro, specializzato nell’utilizzo di simulazioni per la gestione di eventi, come le emergenze ospedaliere, in cui il lavoro in equipe è fondamentale.

I numeri delle nascite in Ogliastra Un punto di forza dell’Ospedale Nostra Signora della Mercede è la elevata copertura del bisogno locale rispetto ai parti: l’89% di questi avvengono in Ospedale a Lanusei. Per quanto riguarda i parti espletati presso altri presidi, quota parte è da attribuirsi a gravidanze con situazioni di rischio individuate all’interno dell’ospedale di Lanusei e che hanno comportato la necessità di trasferimento o invio delle gravide verso strutture dotate di terapie intensive neonatali.
Il parto del 24 gennaio conferma la capacità di intervento dei professionisti e delle strutture ospedaliere anche in situazioni critiche rafforzando la risposta, anche in urgenza, al bisogno di salute che insorge in Ogliastra.