Attività professionale intramuraria, adunanza della Corte dei Conti

Lanusei 14 aprile 2016 – Si è svolta ieri mattina, 13 aprile 2016, presso la Sezione regionale di Controllo per la Sardegna della Corte dei Conti la adunanza pubblica relativa alla Indagine di controllo successivo sulla regolamentazione e sullo svolgimento dell’attività libero professionale intramuraria (ALPI) nella Asl di Lanusei e nella Asl di Sanluri per gli esercizi 2011- 2015.
Relatori dell’indagine nella Asl di Lanusei il consigliere Maria Paola Marcia. In rappresentanza dell’Azienda ogliastrina erano presenti il Commissario straordinario Federico Argiolas, il Direttore sanitario Grazia Cattina, il Direttore amministrativo Giovanni Deiana oltreché il Collegio dei Revisori.
L’attività istruttoria è stata svolta sia nei confronti delle due Aziende sanitarie (prese in considerazione in quanto di dimensioni ridotte e comparabili) sia nei confronti dell’Assessorato regionale dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale rappresentato nel corso dell’adunanza dal Direttore generale, Giuseppe Maria Sechi e dal Direttore del Servizio programmazione sanitaria ed economico-finanziaria e controllo di gestione, Francesca Piras.
Inizialmente, è stato tracciato il profilo dell’ASL, definendo – tra l’altro- l’andamento dei costi che, nel 2014, si attesta a 97.832.000 euro, lievemente in incremento rispetto all’anno precedente. Il “disavanzo” di 7.195.000 euro, citato da alcuni organi di stampa, deriva sostanzialmente da una progressiva riduzione del finanziamento, il cosiddetto “contributo in conto esercizio” che, nel 2014, è stato di 90.631.000 euro. Il trend di riduzione del finanziamento continua negli anni per tutte le Aziende Sanitarie (anche per il 2015) ed è abbinato ad un trend contrario di, pur generalmente modesto, incremento dei costi (in ASL nell’ultimo quinquennio è stato registrato, in media, un +1,2% all’anno).
Nella sua indagine la Sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti ha rilevato come la Asl 4 di Lanusei abbia «regolamentato le modalità organizzative per lo svolgimento dell’attività intramuraria, salvaguardando i profili d’interesse finanziario e funzionale dell’Azienda, con particolare attenzione al monitoraggio e alla riduzione dei tempi d’attesa per l’erogazione delle prestazioni». A questo proposito la relazione della Corte dei Conti sottolinea «la puntualità con cui la materia viene disciplinata, rispettando i principi fondamentali dettati dal legislatore quanto a finalità della attività libero professionale (riconducibile al diritto di libera scelta dell’utente, all’interno di un percorso garantito e controllato, riducendo i fenomeni di mobilità passiva, nonché alla possibilità per questa via di acquisire risorse aggiuntive per finanziare lo sviluppo dell’azienda)».
Relativamente ad alcune criticità emerse, in particolare alla apparente discrepanza tra i volumi di prestazioni svolti in attività istituzionale e quelli svolti in attività libero professionale intramoenia, la Asl ha fornito i chiarimenti necessari a dimostrare che non vi è contrasto con le attuali disposizioni regolamentari.
In sede di audizione è stato inoltre confermato che dal primo gennaio 2016 tutti i professionisti svolgono l’attività libero professionale intramuraria presso le strutture aziendali (eliminazione della cosiddetta ALPI allargata, ossia svolta all’esterno delle strutture aziendali o presso studi privati), con utilizzo del sistema aziendale di prenotazione e pagamento delle prestazioni. La Corte dei Conti ha rilevato come i dirigenti del ruolo sanitario autorizzati all’esercizio dell’ALPI intramuraria ordinaria o allargata siano in percentuale modesta e in flessione nel corso degli anni. La ASL ha inoltre riferito come, tramite apposita Commissione paritetica, siano svolte accurate attività di monitoraggio e controllo così da assicurare, tra l’altro, che non vi sia interferenza negativa da parte dell’attività libero professionali sulle attività istituzionali.
Per quanto riguarda una delle principali finalità dell’ALPI, la riduzione delle liste di attesa, è interessante notare come, in ambito istituzionale, siano particolarmente contenuti i tempi di prestazioni per cui l’attività libero professionale intramuraria presenta una maggiore offerta: tra questi le visite ginecologiche (5 giorni nel 2013, 2 nel 2014, 12 nel 2015), l’ecografia ostetrica (5 giorni nel 2013, 2 nel 2014, 11 nel 2015), le visite in ambito ortopedico –traumatologico (7 giorni nel 2013, 43 nel 2014, 18 nel 2015), le visite urologiche (15 giorni nel 2013, 98 nel 2014, 8 nel 2015).