Lanusei, successo di Macchiori: in festa per raccontare il disagio mentale

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Lanusei 25 ottobre 2016 – Raccontare la lotta contro il disagio mentale attraverso la festa, i linguaggi universali di arte, letteratura, poesia, musica, danza e pittura, creare con gli altri una relazione di empatia che porti dritto alle storie di chi ha ritrovato una condizione esistenziale più serena e di chi, ogni giorno, si sforza per raggiungerla.

Il successo di Macchiori (lo scorso sabato 22 ottobre, al museo Ferrai di Lanusei) è stato soprattutto questo: mettere insieme le persone che vivono il disagio psichico, gli operatori, i familiari, artisti e cittadini che hanno avuto l’opportunità di guardare la sofferenza da un’altra prospettiva, primo passo per abbattere stigma e pregiudizi e creare una società più aperta, in grado di comprendere e accogliere chi soffre o ha sofferto come una ricchezza.

L’iniziativa, segue quelle analoghe di Cagliari e Villacidro, e in Ogliastra è stata promossa dal Dipartimento di Salute mentale diretto da Francesco Tuligi con l’impegno organizzativo di operatori e utenti e la collaborazione di Comune, cooperativa Antes, Cittadinanzattiva, e Marò supermercati.
«Attori e artisti hanno alternato i loro interventi a quelli di Lorenzo, Vito, Maria, Simone, Luca, Marisa, solo alcune delle persone che hanno espresso la loro emozione per avere in qualche modo combattuto cosiddetto “male oscuro”, raccontando davanti ad un folto pubblico le storie di chi ce l’ha fatta – spiega il dottor Tuligi – Infatti è anche con l’aiuto di nuove tecniche di intervento riabilitativo che mettano al centro azioni di inclusione sociale che si può vincere questa battaglia. Voglio ringraziare tutti gli operatori del nostro Servizio, quelli del Centro diurno e della Casa Famiglia che hanno permesso la riuscita della festa, auspico che si possa ancora collaborare per iniziative simili».

«Emozione è la parola chiave che riassume la serata – conferma la psichiatra Mariella Zoncheddu ricordando gli interventi dell’attore Silvano Vargiu, che, nel corso di un reading coordinato dalla psicologa-psicoterapeuta Lorena Paola Urrai, ha letto le poesie e i racconti di Maria Pili e Vito Usai e omaggiato la scrittrice Alda Merini recitando dei brani del suo “Delirio Amoroso». La psicologa e psicoterapeuta Caludia Abate ha presentato, insieme a due degli autori – Debora Lampis e Igor Lampis, il libro Paranoie, edito da “il Cenacolo di Ares”. Dentro Macchiori gli organizzatori hanno voluto includere anche gli altri progetti, finanziati dall’assessorato regionale della Sanità, che coinvolgono gli utenti del DMSD: sono stati infatti esposti gli elaborati del Laboratorio pittorico IncontrArti, curato dalla artista Stefania Lai e dalla dottoressa Abate, mentre i locali della festa sono stati allestiti in collaborazione con gli utenti che hanno partecipato al percorso “Cura del verde” e con il gruppo ormai ben consolidato di MontagnaTerapia. Nel corso dell’iniziativa ampi spazi sono stati dedicati a interventi liberi e discussioni sui temi della salute mentale «Chi ha superato il disagio mentale o ha imparato a gestirlo può fare molto per chi affronta questa sofferenza – chiarisce a questo proposito Mariella Zoncheddu – perché aiuta a capire che da quel male si può uscire aprendo la propria vita a prospettive nuove». Naturalmente, non sono mancati i momenti dedicati al ballo e alla musica con la scuola di danza di Lucy e Fabrizio e i Tenores Monte Paulis di Lanusei.

«Iniziative come questa hanno un valore estremamente positivo sia per gli utenti che per le comunità in cui vivono – chiarisce il Commissario della Asl Grazia Cattina - i pazienti sono motivati nei loro percorsi riabilitativi perché la loro esperienza viene accolta come un valore per la società, la comunità si apre alla conoscenza dei temi del disagio mentale, primo passo per abbattere stigma e pregiudizi».